Le emozioni: bussola invisibile della nostra vita
- Marialaura Delvecchio
- 30 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Cosa sono le emozioni e perché a volte le sentiamo "scomode" è un tema a me molto caro e sempre presente nei percorsi di supporto.
Pensandoci, le emozioni sono il linguaggio più antico che possediamo. Prima ancora delle parole, prima ancora di saper camminare, comunichiamo con il mondo attraverso sorrisi, pianti, sguardi. Sono segnali rapidi, immediati, capaci di guidarci in ogni momento della giornata.

Cosa sono davvero le emozioni?
Le emozioni sono reazioni psicofisiologiche che nascono in risposta a ciò che viviamo. Possono durare pochi secondi, ma hanno il potere di orientare le nostre scelte, influenzare le relazioni e persino la salute fisica.
Paul Ekman, uno dei maggiori studiosi, ha identificato sei emozioni di base universali: gioia, tristezza, paura, rabbia, sorpresa e disgusto. Ognuna di esse, al di là delle culture, è riconoscibile sui volti di tutti gli esseri umani.

A cosa servono le emozioni?
Spesso pensiamo alle emozioni come a qualcosa da controllare, ma in realtà hanno funzioni fondamentali:
Ci proteggono: la paura ci avverte del pericolo.
Ci motivano: la rabbia può darci la forza di reagire a un’ingiustizia.
Ci uniscono: la gioia e la tristezza condivise creano connessione.
Ci guidano: ci aiutano a scegliere ciò che è significativo per noi.
Perché a volte fanno paura?
Non sempre è facile gestirle. Alcune emozioni sono intense, scomode, difficili da accogliere. Eppure reprimere ciò che sentiamo non elimina l’emozione: la spinge solo a cercare altre vie di espressione, spesso attraverso il corpo (mal di testa, tensioni, insonnia).

Accogliere le emozioni: tre passi pratici
Riconoscerle: dare un nome a ciò che si prova (“sto provando rabbia”, “mi sento triste”).
Ascoltarle: chiedersi cosa vogliono comunicarci, senza giudizio.
Esprimerle in modo sano: parlarne, scriverne, usarle come energia creativa.

Le emozioni sono fili invisibili che tessono la trama della nostra esistenza. Non sempre sono comode, a volte ci mettono in crisi, ma senza di loro la vita sarebbe muta e priva di colore.
Imparare ad accoglierle significa permettersi di sentire davvero: la gioia che scalda, la rabbia che brucia, la tristezza che purifica, la paura che protegge. È grazie a questo arcobaleno interiore che possiamo riconoscere ciò che conta, dare senso alle nostre esperienze e restare umani anche nei momenti più difficili.
Alla fine, le emozioni non ci chiedono di essere perfetti, ma semplicemente di essere presenti.Ed è in quell’attimo di ascolto sincero che possiamo incontrare la parte più vera di noi stessi.




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